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Non c’è stress nel Trading Multiday

Il livello di stress nel trading multiday è quasi inesistente 

La velocità con la quale agiamo sui mercati deve essere direttamente proporzionale con i nostri limiti di sopportazione.

Immaginiamo un trader che fa trading di breve. Ogni giorno è a caccia di “occasioni”. Ogni giorno è costretto, per la natura del suo metodo, ad agire e interagire con i mercati più e più volte.

Se il primo trade della giornata è negativo, il livello di stress del trader aumenta.

Se la giornata è iniziata subito male, il trader sente la necessità di ribaltare immediatamente la situazione e i suoi ragionamenti oramai possono non essere più del tutto oggetti.

Qualunque fosse il secondo trade, il trader vive già lo stress.

Se anche il secondo trade inizia ad andare subito male, lo stress del trader aumenta ancora per paura che possa incassare una nuova perdita. Inizia a diffidare della propria idea e agisce senz’altro con scelte “azzardate”, chiudendo prima o addirittura togliendo lo stop-loss onde evitare di soffrire nuovamente.

Se invece il secondo trade inizia bene, appena esso si avvicinerà a coprire la perdita subita precedentemente, il trader sarà incline ad incassare subito, farà di tutto per tornare in parità con la giornata. Se anche riuscisse…a cosa è servito tutto lo stress?

Vi lascio immaginare dal terzo trade in poi…gli scenari possono essere innumerevoli ma il livello di stress è sempre altissimo!

Le onde emozionali nel trading di breve sono come degli spike, lo stress si espande, aumenta con ogni scelta che il trader deve fare e non può essere facilmente controllabile proprio perché le scelte e le azioni da intraprendere sono tante.

Paure, sensi di colpa, frustrazione, agitazione, entusiasmo, estremo nervosismo e estrema felicità si susseguono come se il trader fosse sulle montagne russe. In alcuni traders nasce il comportamento del giocatore d’azzardo.

E tutto questo si ripete con una frequenza giornaliera.

Non si seguono più le regole, non perché non si conoscono ma perché lo stress che si vive “paralizza” la psiche e annebbia il ragionamento del trader. Sono le emozioni a dettare il suo comportamento e le sue scelte.

Ricordiamo che la più grande paura dell’essere umano, dopo la morte, è la paura del fallimento.

La perdita nel trading è percepita come un fallimento, per questo motivo, molti non riescono a sopportarla, trattasi di perdita economica o solo morale. Eppure, nel trading la perdita è implicita a qualunque strategia, fa parte del piano di gestione.

Quando facciamo trading multiday, il mercato svolge il suo compito in un tempo sufficientemente ampio da rispecchiare anche i nostri naturali tempi di comprensione. Se incorriamo in una naturale serie di trades che possono non andare bene, riusciamo a gestirli con serenità e mentalmente li “digeriamo” con calma. Nello stesso modo, una serie di trades vincenti non sveglia un entusiasmo dannoso.

Se immaginassimo le nostre emozioni derivanti dal trading come delle onde, nel trading multiday sarebbero molto dolci e poco impattanti sulla nostra psiche e di conseguenza sul nostro livello di stress.

Una persona che fa multiday ha molto tempo a disposizione per gestire l’attività di trading.

Nel trading Multiday tutte le azioni che intraprendiamo sono dilazionate nel tempo e con esse anche le emozioni. La psiche del trader non deve subire colpi continui. Ne deriva una maggiore lucidità e tranquillità, che poi sono quelle che permettono di agire secondo i piani.

Il tutto si traduce in un minor stress e un trader meno stressato è senza dubbio un trader che rende molto ma molto di più.

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